L’agricoltura biologica si discosta fondamentalmente da quella chimica perché, consapevole di non potere modificare i processi biologici ed interferire sull’ambiente naturale senza apportare gravi conseguenze, cerca semplicemente di favorire tali processi e di utilizzare le risorse dell’ambiente senza per questo depauperarlo.

Ora, l’ambiente nel quale vivono le piante è costituito dal suolo pervaso da miriadi di microrganismi che hanno il compito di migliorarne la struttura e di renderlo accessibile alla penetrazione dell’aria e dell’acqua, di trasformare le materie organiche facendo da intermediari fra la terra e la pianta.

Al riguardo Peglion afferma che “i tentativi di sostituire ai vecchi sistemi colturali, basati sull’uso del letame, i nuovi metodi basati esclusivamente su concimi chimici hanno portato in alcuni casi a risultati addirittura disastrosi”. 


Arnaudi asserisce: “se nel passato è stato creduto da taluno che le concimazioni chimiche potessero sostituire le letamazioni, oggi nessuno mette in dubbio la fondamentale importanza delle concimazioni organiche, che restano ancora la vera base della fertilità. I concimi chimici rappresentano un complemento”.


Secondo Verona: “uno dei più grandi problemi della microbiologia del suolo rimane quello legato al mantenimento e al potenziamento della fertilità biologica, quel tipo di fertilità che tutti gli agronomi ritengono ormai fondamentale ai fini produttivi sia quantitativi che qualitativi.”


Appare chiaro da queste affermazioni che la qualità degli alimenti vegetali è in diretto rapporto con il tipo di fertilizzazione fatta al terreno. La nostra salute, quindi, è tributaria dell’agricoltura la quale deve attuare tecniche e mezzi che tengano conto della sanità del suolo e della sanità e qualità del vegetale coltivato.


Lo scopo primario cui tende l’agricoltura biologica è di portare il terreno ad uno stadio di equilibrio ottimale e di mantenervelo attraverso una serie di tecniche appositamente studiate per promuovere l’attività biologica del suolo, arricchirlo di minerali naturali non dilavabili e di mantenere una struttura favorevole alle coltivazioni.


Le principali tecniche sono: la fertilizzazione, la lavorazione del suolo, le rotazioni e le consociazioni.

La fertilizzazione è volta a nutrire non le piante direttamente, ma i microrganismi del suolo, i quali elaborano e forniscono alle piante tutte le sostanze necessarie al loro sviluppo.


La fertilizzazione biologica si basa principalmente sull’apporto di humus integrato. La tecnica per ottenere dell’ottimo humus completo consiste nel compostare la materia organica in speciali cumuli integrando i vari strati con diversi elementi minerali micronizzati indispensabili alla vita dei microrganismi e delle piante coltivate.


Altro aspetto della fertilizzazione è il compostaggio di superficie che consiste nell’apportare direttamente sul terreno tutto il materiale organico e di arricchirlo con i minerali micronizzati in rapporti di equilibrio.


Il concime verde consiste nel tagliare le piante erbacee spontanee o appositamente coltivate e lasciarle sul posto a decomporsi lentamente, aventi funzione di pacciamatura. Anche queste vanno integrate con i minerali micronizzati in rapporti di equilibrio.


La lavorazione del suolo mira a rimuovere superficialmente le zolle senza rivoltarle per non interrare lo strato di cui si svolge la vita microbica.


Le comuni arature alterano la posizione dei vari strati portando in profondità quello fertile che viene a trovarsi in ambiente asfittico, mentre quello povero viene portato in superficie e poi concimato chimicamente. 
Gli interventi meccanici, in generale, vanno limitati a quelli più importanti (fresatura, zappettatura, ecc.) in quanto consentono un notevole vantaggio biologico ed economico.
La rotazione ha lo scopo di alternare determinate culture con altre che per le loro caratteristiche agronomiche hanno la proprietà di migliorare la struttura e la fertilità del terreno coltivato.


La consociazione di due o più piante sullo stesso terreno è una pratica che dà validi risultati in quanto le piante consociate si aiutano vicendevolmente nella crescita attraverso un interscambio di sostanze nutritive e reciprocamente stimolanti, inoltre si proteggono con la produzione di sostanze repellenti o nocive ai parassiti che infestano le colture.


L’agricoltura biologica, applicata secondo rapporti di equilibrio nutrizionale risulta di notevole vantaggio per la difesa delle piante. La resistenza alle malattie e ai parassiti, infatti, dipende dall’equilibrio biologico all’interno dei tessuti che impedisce al parassita la sua azione dannosa.


Dalle affermazioni di molti studiosi del problema e dalle esperienze condotte per diversi anni in aziende agricole biologiche risulta che le piante coltivate secondo i rapporti di equilibrio esaltano i loro poteri naturali di difesa. Tale facoltà di resistenza, del resto, è caratteristica comune a tutti gli esseri viventi che si sviluppano conformemente alle leggi della natura.


Talora l’uomo deve pure intervenire nel limitare l’azione dei fitofagi che distruggono le colture mediante l’impiego di preparati innocui verso l’operatore ed il consumatore e nel contempo altamente efficaci nel ridurre od annullare la popolazione dei parassiti.


Altro mezzo valido è la lotta biologica che favorisce od applica particolari entomofagi che, in rapporto ai cicli vitali, controllano la presenza di parassiti fino ad eliminare la loro azione dannosa sulle colture. 
Al riguardo non mancano esempi significativi nel campo della lotta biologica condotta con grande successo sia all’estero che in Italia.

La strada è già tracciata, si tratta solo di far pervenire una documentata informazione sia ai tecnici che agli agricoltori per l’applicazione pratica nel rispetto dei rapporti bioecologici.


In conclusione, l’agricoltura biologica applicata nel rispetto degli equilibri biologici e dell’impiego dei preparati umominerali completi consente di conservare la fertilità del suolo e di assicurare produzioni abbondanti e rispondenti a mantenere sano lo stato di salute dell’uomo e degli animali.

 

tratto da “Enciclopedia delle Discipline Bio-naturali”,
Valerio Sanfo, ed A.E.ME.TRA.

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