Per autoguarigione si intende l’insieme di pratiche e metodi prettamente mentali, tramite i quali il soggetto, per proprio conto, riesce a ristabilire lo stato di salute, guarendo anche da gravi malattie, tanto che in alcuni casi l’autoguarigione sfocia nel miracolismo.

Sicuramente la pratica più diffusa in assoluto nel mondo è la preghieroterapia seguita da una moltitudine di discipline sorte dalla New Age e dalla recente diffusione delle discipline bionaturali.

I migliori risultati di autoguarigione si ottengono tramite dinamiche di gruppo nelle quali vi è un conduttore che fa da trascinatore e catalizzatore, affinchè si inneschino dei processi mentali e si instaurino degli stati diversificati di coscienza, che permettano di attuare modifiche biologiche e fisiologiche che portano all’autoguarigione.

Nei luoghi sacri, come nei luoghi mariani, si realizzano guarigioni spontanee; altre volte è durante la celebrazione della messa o di rituali pagani, che avviene la risoluzione della malattia.
Anche nella pratica della meditazione e negli incontri di “pensiero positivo” si sono ottenuti dei casi di autoguarigione spontanea.
Il mondo scientifico licenzia tali risultati sotto il nome di effetto placebo o di psicoterapia orientata al corpo, grazie alle quali si svilupperebbe la possibilità di incrementare le facoltà intellettive; difatti, secondo lo “human potential movement”, utilizziamo una minima parte dell’immenso potenziale a nostra disposizione. Sta di fatto che i risultati più eclatanti si ottengono tramite le “vie spirituali”, indipendentemente dalla religione d’appartenenza.

Cattolicesimo, islamismo, buddismo, ritualismo presente nell’etnomedicina, spiritualismo New Age, spiritismo, e in generale in qualsiasi aspetto religioso e di religiosità, è possibile ottenere la guarigione.

Ciò che si presenta nella stragrande maggioranza delle persone autoguarite è il loro radicale cambiamento dello stile di vita e la convinzione di dover diffondere i concetti spirituali che, abbracciati, hanno concesso il ripristino della salute.
Tali cambiamenti psichici e sociali sono da collegare alla convinzione che la causa della malattia risieda in un errato comportamento verso priorità materialistiche, mentre nelle culture orientali prevale il concetto di “malattie karmiche”, ovvero dovute a colpe accumulate anche in precedenti vite, secondo il credo della reincarnazione; in questo frangente è il riscattare l’errore con una condotta spirituale esemplare che può risolvere la malattia.

Nella angeologia di matrice biblica, viene assegnato all’Arcangelo Raffaele il ruolo di guarire gli uomini; difatti in ebraico Raffaele vuol dire “medicina di Dio”, ecco perchè è l’Arcangelo guaritore e della salute, artefice delle autoguarigioni di coloro che si affidano alla grazia divina.

L’autoguarigione trova la propria collocazione in quella che è chiamata “Medicina teologica” (vedasi scheda Nus).


Nell’etnomedicina viene assegnato prevalentemente al culto degli antenati la facoltà di innescare dei processi risolutivi di una malattia, singola o collettiva. Sarebbero gli antenati a punire e guarire i viventi, tanto che è a loro che viene assegnato il compito di proteggere i vivi sul piano spirituale.


Riportiamo le più comuni pratiche attivanti i processi di autoguarigione:

 

tratto da “Enciclopedia delle Discipline Bio-naturali”,
Valerio Sanfo, ed A.E.ME.TRA.

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