Il termine “danza del ventre”, fu coniato dai viaggiatori occidentali che si recavano in Oriente nel XIX secolo.

Le prime volte che videro esibirsi le danzatrici orientali, essi furono verosimilmente molto impressionati dai movimenti isolati dell’addome e del bacino, completamente estranei alle danze occidentali (ad esempio alla danza classica, al minuetto, al valzer) – ( Kaiblinger Ickert M. Schuhbauer L. La danza del ventre, 2005, p.17).

Coniarono così le espressioni “dance du ventre” in Francia, “Belly dance“ in America, “Cifte Telli“ in Grecia (che è anche il nome di un ritmo turco) e “rakkase“ in Turchia.

In Oriente questa danza si distingue fra “raqs baladi“ e “raqs sharqi”.

Con il termine “raqs baladi” si indica il tipo di danza che eseguono le donne, i bambini, le danzatrici meno istruite, nelle feste familiari e di strada.E’ la danza del popolo e ne rispecchia lo spirito. In lei trovano espressione al contempo la gioia di vivere, la malinconia ed il dolore.

Raqs sharqi” tradotto alla lettera significa “danza dell’est”, danza orientale in contrapposizione alle danze occidentali “raqs garbi”. Rappresenta la danza classica popolare e tradizionale dell’Egitto.

In linea di massima “raqs sharqi” si balla con gli stessi movimenti del “raqs baladi”, solo più raffinati, con un repertorio più vario e un livello artistico più vasto. Le sue radici sono antiche ed è praticata anche oggi.

Molte danzatrici egiziane studiano anche la danza classica e collaborano con musicisti, perfezionano le loro danze e allestiscono spettacoli che sono rappresentati principalmente negli alberghi di lusso delle grandi città.

Si possono quindi suddividere i vari stili della danza orientale in:

  • “sha abi”, popolare, rurale, si esprime in una presenza forte e giocosa che accompagna la gioia e la festa;

  • “baladi”, popolare, cittadino, più contenuto e dotato di una grande potenza, di un energia intensa, contenuta e coinvolgente;

  • “sharqi”, classico, colto, elegante e raffinato, ricorda l’atmosfera delle corti dell’ impero Ottomano in cui nacque. 


I benefici della danza del ventre:

  • A livello spirituale: consente un contatto con la Divinità, liberando l’amore puro che risiede nei nostri cuori e creando l’armonia con tutti gli esseri viventi. Favorisce la pace interiore, la saggezza e la consapevolezza della propria esistenza.
  • A livello astrale: agisce direttamente sul centro di energia del corpo che si trova nel ventre (plesso solare), distribuendola in maniera uniforme. Armonizza tutti i chakra e dissolve i blocchi di energia che sono la causa degli squilibri.
  • A livello mentale: acuisce l’intelligenza, stimola la memoria, favorendo una migliore concentrazione e risvegliando la consapevolezza del momento.
  • A livello emotivo: trasforma le emozioni, conferendo alla donna una maggiore femminilità, bellezza e soavità, come anche più fiducia e sicurezza in se stessa, rilascio delle tensioni ed acquisizione di una maggiore consapevolezza corporea.

I risultati che si ottengono possono ricondurre la danza del ventre nell’ ambito delle tecniche della “fisiodanzaterapia”, cioè un intervento che mira alla riabilitazione fisiomotoria attraverso specifiche tecniche di danza.

Questa disciplina, infatti, possiede potenzialità di cura che, se attivate e gestite da professionisti adeguatamente formati e competenti, può essere rivolta alla prevenzione ed al recupero di disturbi psicopatologici, attraverso la danza individuale, di coppia o di gruppo.

La danza del ventre può quindi rappresentare una forma di sintesi dei contributi della musicoterapica, della danzamovimentoterapia e della psicologia dello sport.

 

tratto da “Enciclopedia delle Discipline Bio-naturali”,
Valerio Sanfo, ed A.E.ME.TRA.

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