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Antica pratica di massaggio presente nell’area giapponese, praticata esclusivamente dai non vedenti, chiamati con il nome di “Kengyo”.

Etimologicamente il termine Kem vuol dire sradicare, facendo riferimento a far affiorare, a livello energetico, tutto ciò che nel tempo si è fissato nei tessuti, arrecando danno; mentre bi indica la materia sottile che permette ad ogni cosa di poter vivere, e Ki si riferisce all’energia vitale primaria che alimenta ogni parte del corpo. Ecco perchè il Kembiki, indica un processo globale, ed olistico.

I Kengyo

I Kengyo a causa della loro cecità sviluppano particolare sensibilità alle mani, in particolare ai polpastrelli delle dita, tanto da percepire tramite la palpazione la presenza di minimi squilibri a carico dell’apparato mioarticolare.

Nell’antichità questi massaggiatori praticavano delle tecniche mentali il cui obiettivo era quello di sviluppare “l’occhio della mente”, tramite il quale si ponevano in contatto energetico con il massaggiato.

La pratica

Con il Kembiki, il massaggiatore interviene su tutte le parti che compongono l’individuo, sino a coinvolgere le singole cellule; queste vengono richiamate a ripristinare la dovuta energia animatrice, coinvolgendo successivamente i tessuti, gli organi, e gli apparati, sino all’individuo completo.

Ecco perchè nel Kembiki si intende “sradicare” ciò che ha messo profonde radici nella persona, riferendosi a ciò che è vecchio, pesante e atrofizzato. Il corpo viene così liberato dai blocchi energetici che non permettono il libero fluire dell’energia vitale.

L’azione si basa su pratiche che raggiungono in profondità i tessuti, e tra le più diffuse ricordiamo:

Indicazioni

Il massaggio Kembiki rilassa tutto il corpo, riattiva la circolazione sanguigna e linfatica, stimola il metabolismo cellulare, detossica l’organismo grazie all’azione della pressione delle mani esercitata sui tessuti profondi, infine stimola l’energia vitale.

Ogni seduta dura circa un’ora e il trattamento si articola in dieci sedute con cadenza di due volte alla settimana, e successivamente di due al mese quale mantenimento.

RIMANDI :

 

tratto da “Enciclopedia delle Discipline Bio-naturali”,
Valerio Sanfo, ed A.E.ME.TRA.