Pratica meditativa ad indirizzo olistico ideata dal dottor Valerio Sanfo all’inizio degli anni Ottanta, che si ricollega alle millenarie tradizioni dell’arte di porre in posizione verticale dei sassi, menhir e dolmen. Stonehenge è sicuramente uno tra i luoghi più conosciuti.

Il regno minerale si presenta alla base dell’evoluzione (di tutta la natura) e la forzata posizione verticale che l’uomo fa assumere ad una pietra, vuole indicare come grazie alla conoscenza e alla volontà si possa stabilire un equilibrio duraturo.

E’ l’uomo pesante che si eleva, e fissa la propria verticalità proiettandosi verso il cielo. Ma la meditazione con le pietre (stone meditation in inglese) non si ferma alla riproduzione degli antichi gesti collettivi rintracciabili nei luoghi sacri degli enormi massi verticalizzati; ma si propone di sperimentare in gruppotutto ciò che nella “pietra” può essere colto a livello di trascendenza.

Nell’ambito della pratica della meditazione con le pietre nel 1988 un gruppo di persone, guidate dal dottor Sanfo, si recarono sul Monte Rosa, lì venne costruito un catalizzatore di energie ponendo delle pietre in posizione verticale, seguì una meditazione. Ancora nel 1988 fu la volta di “entrare” nell’energia tellurica, e furono le Grotte di Bossea (in provincia di Cuneo) a permettere l’esperienza di meditazione con le pietre; nel 1994 venne sperimentato il contatto con degli enormi massi posti in vicinanza dell’acqua nel torrente di Lanzo Torinese, e così via si susseguirono nel tempo ulteriori esperienze: sulla montagna, dentro la montagna, nel bosco, nel prato, vicino all’acqua, nell’acqua, ecc.

Nella meditazione Valerio Sanfo ricorre a pratiche rintracciabili nella antica cultura indiana e taoista, pur restando ferma la presenza del regno minerale che nelle pietre trova il segnacolo adatto allo svolgimento della meditazione con le pietre.

Tale pratica serve a conoscere a “livello sottile” la natura, ma anche a conoscere se stessi, abituando la mente ad “andare oltre”, lasciando fisse solo le tracce utili a future esperienze, quali elementi comparativi.

Ricapitolando, nella pratica della meditazione con le pietre, si possono rintracciare le seguenti valenze:

  • contatto con la natura
  • scoperta del dualismo relativo
  • dinamica di gruppo
  • feed-back posturali
  • simbolismi collettivi
  • attività mentali quali osservazione, concentrazione, attenzione
  • manualità che si ricollegano ai gesti simbolici delle dita (mudra)
  • azioni motorie con contrazioni muscolari (bandha).

Concludendo si può asserire che la pratica influisce sulla psiche, infondendo calma e tranquillità, provocando ottimismo e fiducia in se stessi. Dal 1981 con continuità, almeno una volta all’anno, Sanfo propone tali esperienze.  

 

tratto da “Enciclopedia delle Discipline Bio-naturali”,
Valerio Sanfo, ed A.E.ME.TRA.

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