Tale metodo è stato ideato da Françoise Mézières, vissuta in Francia all’inizio del Novecento, insegnante di ginnastica medica, la quale capì che la causa di molte patologie erano le tensioni muscolari.

I muscoli vengono suddivisi in cinque gruppi, chiamati “catene muscolari”:

  • la prima catena muscolare è ritenuta la più importante, si chiama “catena posteriore” e si colloca lungo la colonna vertebrale, scendendo sino ai piedi per poi risalire sino all’altezza delle ginocchia;
  • sono presenti altre due catene delle braccia,
  • una catena anteriore del collo,
  • e una catena interiore composta dal diaframma e dal muscolo che dalla zona della schiena raggiunge il femore.

Il terapeuta, definito mezierista, osserva il corpo nella sua globalità, in una visione olistica propria delle antiche medicine tradizionali. Nel trattare il paziente interviene tramite manipolazioni basate su interventi pressori e di stiramento, in modo da diminuire la tensione muscolare instauratasi, sbloccando le contratture muscolari.

Tale lavoro viene condotto a carico delle catene muscolari che si allungano, restituendo il naturale equilibrio del corpo. Di norma una seduta dura circa un’ora, e il trattamento per i disturbi più comuni si articola in una decina di sedute.

Ricordiamo che il metodo Mézières parte dal presupposto che non bisogna intervenire direttamente sulle articolazioni interessate, ma “allungare” le fasce muscolari che le circondano. La causa di molte malattie è rintracciabile proprio nell’accorciamento e contrattura dei muscoli.

Anche il concetto delle catene muscolari va interpretato come un tutt’uno, nel senso che ogni muscolo è in comunicazione dinamica con tutti gli altri. Nell’ applicazione di tale metodo non si rintracciano controindicazioni.

 

tratto da “Enciclopedia delle Discipline Bio-naturali”,
Valerio Sanfo, ed A.E.ME.TRA.

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