Gli uomini si riconoscono e si identificano dalle caratteristiche somatiche del corpo. Il viso e la testa, particolarmente, rappresentano la peculiare differenziazione dell’uomo.

La morfopsicologia studia il rapporto, la forma, la metrica delle varie parti del corpo e traccia degli schizzi fisiognomici che diventano la chiave d’accesso ad una vasta interpretazione caratteriale, comportamentale, sociopsicologica e anche diagnostica. Prendono così forma dei parallelismi tra le sembianze animali e quelle umane. Queste rappresentano temperamenti più o meno palesi che l’uomo possiede.

Così si classificano le varie tipologie: caprino, leonino, aquilino, pecorino, ecc. a seconda dell’animale che il tracciato somatico imita.

I rapporti tra i tratti somatici e l’essenza dell’anima erano già noti a grandi filosofi quali Pitagora, Aristotele e a medici quali Ippocrate e Galeno.

Verso il XV secolo la morfopsicologia assunse le caratteristiche di una vera dottrina filosofico-scientifica, e affiancò la medicina sotto l’aspetto diagnostico.

Sono stati molti i ricercatori e filosofi che si sono occupati di questa disciplina: Giovanni Di Indagine, Bartolomeo Cocles, Michele Lescot; ma sicuramente il più importante e conosciuto è Giovan Battista Della Porta.

Il concetto di Della Porta è molto semplice, egli asserisce che ogni essere vivente, integrato nell’ambiente, assume da questo degli elementi animici che si trasferiscono anche nel corpo (soma) palesando il filum di appartenenza.

L’uomo che nei suoi tratti fisiognomici ricorda il leone sarà naturalmente collerico; quello che si riallaccia al somaro sarà ottuso.

La morfopsicologia è da molti rinnegata, anche se in alcune discipline (in special modo nelle terapie naturali) è d’uso rifarsi a questa conoscenza classificando gli uomini in quattro temperamenti: bilioso, nervoso, san-guigno, linfatico.

Ad ogni temperamento corrispondono predisposizioni ad alcune malattie e comportamenti psichici prevalenti. Infine ricordiamo che lo stesso Cesare Lombroso trovò dei legami tra caratteristiche antropologiche e predisposizione alla delinquenza.

 

tratto da “Enciclopedia delle Discipline Bio-naturali”,
Valerio Sanfo, ed A.E.ME.TRA.strong>strong>

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