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Metodo strettamente imparentato con la chiropratica, nacque nel 1907 negli Stati Uniti ad opera del chiropratico Oakley Smith.

La sostanziale differenza del naprapat dalla chiropratica consiste nell’intervenire non solo sulla colonna vertebrale, ma anche sui muscoli, tendini,articolazioni e tutte le parti dove sono presenti delle giunture.

Il naprapat è poco conosciuto in Italia, mentre in altri paesi d’Europa ha riscontrato un buon successo, in particolare in Svezia, dove rappresenta una delle pratiche non convenzionali più diffuse.

Lo scopo principale di tale metodo è quello di eliminare il dolore dovuto ai problemi articolari e muscolari, ristabilendo un recupero dei naturali movimenti.

Il terapeuta basa il proprio intervento facendo ricorso al massaggio, allo stretching e alle manipolazioni.

Nella prima seduta si interviene con una visita atta a comprendere la causa e l’entità del disturbo. Dopo aver sottoposto il paziente ad una serie di test (attivi e passivi) e a test neurologici, si interviene con il trattamento terapeutico vero e proprio. Il numero di sedute previste varia da 3 a 5.

 

tratto da “Enciclopedia delle Discipline Bio-naturali”,
Valerio Sanfo, ed A.E.ME.TRA.