Percorso psicoterapeutico ideato dallo psichiatra italiano Roberto Assagioli (1888–1974), che nel 1911 lo rese noto tramite la sua prima opera letteraria.

Per Assagioli, lo scopo primario della vita è quello della ricerca spirituale, e le grandi tappe del cammino conoscitivo si possono così riassumere:

  1. Conoscenza integrale della propria personalità.
  2. Dominio degli elementi che la compongono.
  3. Realizzazione del Sé, o almeno scoperta di un Centro Unificatore.
  4. Psicosintesi: quale formazione o ricostruzione della personalità intorno al nuovo Centro.

Assagioli fu amico di Jung, e nel 1926 fondò a Roma l’Istituto di Psicosintesi.

L'uovo di Assagioli

In tale visione psicologica la psiche viene rappresentata sotto forma di un’elisse, chiamata “l’uovo di Assagioli”, nella quale vengono indicate le varie parti costitutive, come da figura:

  1. Inconscio inferiore
  2. Inconscio medio
  3. Inconscio superiore o supercosciente
  4. Campo della coscienza
  5. Io o sé cosciente
  6. Io o Sé superiore, spirituale (transpersonale)
  7. Inconscio collettivo

Il modello

La novità rispetto ad altri modelli, è la compresenza di due Io, quello ordinario che è l’Io o Sé cosciente, e quello superiore, transpersonale, o Sé superiore.

Realmente non esistono due Io separati: poiché l’Io inferiore vive nelle illusioni, si tratta di riunire, unificare i vari aspetti della psiche in quella che, per l’appunto, viene chiamata psicosintesi.

Solo tramite un’integrazione è possibile raggiungere uno stato armonico. La strada per raggiungere tale sintesi, è quella della buona volontà: tutto dipende dal soggetto, ed il resto ne è una conseguenza.

Le due funzioni fondamentali del Sé personale sono la volontà e la coscienza, che possono attivare l’ autoconsapevolezza.

La sintesi

Nel processo integrativo la psicosintesi, distingue due stadi: quello personale e quello transpersonale. Con il primo raggiungimento si perviene ad uno stato di salute psico-fisica, di integrazione sociale. Nel secondo, quello transpersonale, si sperimentano le energie di amore, pace, collaborazione, in una visione che supera l’individuo, per proiettarsi verso le dimensioni globali.

Le tecniche proposte dalla psicosintesi sono tante, ad ognuno l’utilizzo più confacente alle proprie inclinazioni:

  • meditazione
  • visualizzazione
  • fantasie guidate
  • percorsi artistici
  • ricorso all’ intuizione
  • ricorso all’ introspezione
  • ricorso alla musica, ecc.

“Infatti, è come se ci fossero due io, perché l’io ordinario ignora teoricamente l’altro, fino a negarne l’esistenza, mentre quest’ultimo è latente, non si rivela di solito in modo diretto alla coscienza. […] Non ci sono veramente due “io”, due entità del tutto diverse e separate. L’io è uno solo ed ha soltanto differenti gradi di manifestazione, di attuazione, di consapevolezza. Il riflesso è distinto dalla sorgente luminosa, ma non ha sostanzialità propria ed autonoma, non è un’altra e diversa luce”. (R. Assagioli, Principi e metodi della Psicosintesi terapeutica, Ed. Astrolabio).

 

tratto da “Enciclopedia delle Discipline Bio-naturali”,
Valerio Sanfo, ed A.E.ME.TRA.

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