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La parola Spagyria è formata dal greco “spao” che significa separare, dividere, e “agheiro”, cioè collegare, unire.

La spagyria è la preparazione di tinture ed essenze tratte dalle piante officinali (ma anche da ogni altro essere od oggetto naturale) tramite un complesso procedimento, e può essere considerata una pratica derivante direttamente dall'Alchimia.

Si tratta di una disciplina molto antica, la cui nascita si perde alle origini dell’uomo.

Si ritrovano tracce di quest’arte già presso gli Egizi, che la consideravano pratica sacra, ma essa è la sintesi delle conoscenze iniziatiche nate dai rapporti della cultura greco-romana con quella araba.

I crociati hanno trasmesso in Occidente questa conoscenza attraverso i Templari.

Molti personaggi famosi hanno contribuito al diffondersi in Europa della Spagyria: Dante Alighieri, Tommaso D'Aquino, Basilio Valentino, Ruggero Bacone, Paracelso...

Alchimia e Spagyria

L'Alchimia è la scienza che insegna il misterioso dinamismo che presiede la trasmutazione dei corpi naturali. L'alchimista è un imitatore della natura, un filosofo, che attraverso l'analogia, cerca di realizzare in piccolo ciò che Dio creatore fece nell'universo, quindi opera una trasmutazione divina. Alchimia è infatti una parola che deriva dall’arabo “Al-Kimiya” intesa come “chimica divina”.

L'alchimista ha diviso in due branche questa scienza:

Principi di azione

Per molti anni la pratica erboristica ha creduto che l'effetto terapeutico di una pianta fosse dovuto solo ai suoi principi attivi, isolabili in molecole: oggi, al contrario, si parla sempre più di sinergia e di fitocomplesso, riconoscendo l'azione in toto della pianta.

Se noi separiamo e utilizziamo solo i principi attivi di una pianta, essa avrà un potere terapeutico molto minore di quello ottenuto dall'assunzione della pianta intera.

Citiamo come esempio l'Equisetum arvense, che contiene silice, la quale viene metabolizzata e trasformato in calcio dall'organismo, con una trasformazione che dipende dal sinergismo dei vari elementi della piante non chimicamente precisabili; però solo assumendo la pianta intera: se il contenuto di silice viene isolato e utilizzato separatamente, non si avrà alcun effetto terapeutico.

La Spagyria ha da sempre l'obiettivo della ricostruzione dell'intero “individuo vegetale”, liberato da quelle impurità che non consentono il pieno utilizzo della pianta. La semplice tintura sfrutta la potenza medicinale della pianta solo in parte; la preparazione Spagyrica invece risveglia la pianta dopo un processo di separazione e di riunificazione, rendendola così pienamente attiva.

La Quinta Essenza

La preparazione spagyrica si basa sui concetti alchemici dai quali deriva e fa propri i tre Stati dell’essere: Mercurio, Zolfo e Sale. La triade (triplice manifestazione dell'esistente in tutte le cose esistenti) trova la sua espressione alchemica in queste tre sostanze, che sono considerate la base di ogni manifestazione. Sono principi inseparabili che costituiscono una Unità nella triade.

Solo la preparazione alchemica che racchiude questi elementi è un vero elisir spagyrico ed esalta tutte le virtù della pianta medicinale.

Le operazioni per ricavare il prodotto spagyrico, denominato Quinta Essenza, sono molto complesse ed elaborate. I tre elementi, Sale, Mercurio e Zolfodevono prima essere separati tramite cotture e distillazioni. Vengono estratti l'olio (distillazione in corrente di vapore), la cenere (calcinazione) e l'alcol della pianta (fermentazione). Questi estratti vengono poi purificati e infine riuniti in un solo preparato con un procedimento complicato che richiede anche l'osservazione del moto dei pianeti e delle fasi lunari.

Nelle preparazioni spagyriche sono inglobati anche i sali minerali, estratti dalla pianta in processi denominati incinerazione e calcinazione. Questi sali sono solubili in acqua solo in parte: quelli solubili sono chiamati in Alchimia Sal Salis, quelli non solubili Caput Mortum. Sono i primi ad avere un grande valore terapeutico.

Corrispondenze

La Spagyria si applica a piante, animali, minerali, metalli, ed è corrispondente a pianeti, organi, ghiandole.

Si riportano di seguito, a titolo di esempio, le corrispondenze dei metalli, dei pianeti e delle quinte essenze:

Due metalli sono androgini, contengono cioè sia il principio femminile che quello maschile: il mercurio e l'antimonio.

 

tratto da “Enciclopedia delle Discipline Bio-naturali”,
Valerio Sanfo, ed A.E.ME.TRA.