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Corrente musicale, tra i cui esponenti spicca il compositore francese Erik Satie (1866-1925) che ha diffuso tale genere insieme a Brian Eno (considerato l’ideatore di tale musica), già membro del complesso pop “Roxy Music”; con loro hanno contribuito: John Cage, Simon Jeffes, Jon Hassell e Michael Nyman.

L’Ambient Music è sostanzialmente musica da sottofondo, chiamata anche “discreet music”, ascoltata quale copertura sonora del vivere quotidiano, anche in luoghi rumorosi. Essa non è la musica che si ascolta immobili e consenzienti, ma si mescola all’ambiente domestico inserendosi nei rumori (pulizie domestiche, lavaggio delle stoviglie, vociare dei bambini) così come si mescola con i rumori di una stazione ferroviaria o di un aeroporto. Pur essendo percepita è principalmente la musica del luogo, dell’oggetto di casa, allestita per creare delle atmosfere più consoni, accettabili, vivibili dell’ambiente, e per tali qualità definita anche “furniture music”.
 

Erik Satie amava definirla: “La mia è musica da non ascoltare con il cervello fra le mani. È musica d’ameublement, capace rimescolarsi con il rumore dei piatti e delle posate a tavola, poiché nessun artista ha il diritto di disporre del tempo del suo uditore”. Quindi, una musica che nel contempo è “non musica”che non obbliga all’ascolto, che è continuamente presente, pronta a lasciarsi porre all’attenzione dell’ascoltatore o divenire cornice del suo vivere.


L’Ambient Music trovò consenso nelle correnti New Age, tanto da venire utilizzata durante la meditazione, negli incontri di ricerca spirituale, per produrre stati diversificati di coscienza. Tale genere musicale non è orecchiabile e permette difficilmente la memorizzazione, per tali caratteristiche, la musica è in grado di essere assimilata dall’ambiente e trasformarlo positivamente, essendo in grado di conglobare e mimetizzare i rumori.

Tale aspetto le assegna caratteristiche, indirettamente, terapeutiche dovute alla diminuzione dello stress ambientale che mina l’equilibrio psicofisico. Suoni della natura, effetti sonori prodotti dal sintetizzatore musicale, sonorità vicine alla musica etnica e primitiva, ma anche utilizzo di rumori prodotti dagli ambienti urbani, sono gli ingredienti sonoro-musicali, utilizzati dai compositori dell’Ambient Music. Nelle composizioni assumono valore anche i “momenti di non suono”, ovvero le lunghe pause, i silenzi ai quali ci siamo disabituati, immersi in un caotico mondo tecnologico nel quale le macchine producono continuamente rumorosità.

Nella musica New Age, tale corrente musicale si è “addolcita”, “riposata”, composizioni che oggi vengono ritenute terapeutiche, per le sensazioni ataviche di libertà che sono in grado di trasmettere, e a tal proposito menziono alcuni autori: Nicola Alesini, Pierluigi Androni, Michael Brook, David Darling, Tangerine Dream.

 

tratto da “Enciclopedia delle Discipline Bio-naturali”,
Valerio Sanfo, ed A.E.ME.TRA.