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Insieme di sistemi di cura facenti parte sia della medicina ufficiale che delle medicine non convenzionali, nei quali l’agire terapeutico e preventivo si basa nell’applicare modelli e consigli alimentari.

Le diete che vengono proposte sono numerosissime e sovente in contrasto tra loro.

Ciò che governa le terapie nutrizionali è la convinzione che vi sia uno stretto legame tra l’alimentazione e le cause delle malattie. A tal proposito è storia della nutrizione l’intervento del capitano James Cook, che nel XVIII secolo debellò la malattia dello scorbuto che colpiva i marinai, ricorrendo semplicemente alla somministrazione di succo di limone.

Sovente, oltre ai cibi tradizionali, i terapeuti nutrizionali ricorrono all’inserimento nelle diete di integratori alimentari e ai probiotici, questi ultimi per ovviare ai disturbi dell’equilibrio della flora intestinale.

Molte delle diete indicate non sono avallate da ricerche scientifiche, mentre una tra le più scientificamente avallate è quella mediterranea: un primo studio fu condotto nel 1994 e confermò i vantaggi riportati da chi aveva seguito tale dieta, in grado di ridurre del 70% i problemi cardiaci minori.

Molte diete salutistiche sono nate da singole esperienze individuali e hanno assunto il nome del loro ideatore; la loro diffusione non è sempre direttamente correlata alla validità, ma a molteplici fattori, quali le mode, il carisma dell’ideatore e anche a motivi di speculazione finanziaria.

Alcuni terapeuti nutrizionali, prevalentemente al di fuori del contesto ufficiale, ricorrono all’uso di specifiche apparecchiature che segnalano la presenza di allergeni o di incompatibilità con alcuni cibi (tramite, ad esempio, il Vega-test)

 

tratto da “Enciclopedia delle Discipline Bio-naturali”,
Valerio Sanfo, ed A.E.ME.TRA.