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Il professor Enrico Tomasetti, all’inizio del Novecento, fondò a Torino una scuola basata sulla conoscenza e utilizzo della radiazione umana.

L’indirizzo era prevalentemente mistico, corredato da ricerche nell’ambito della fisica. Il Tomasetti dimostra, tramite le fotografie, l’irradiazione di energie proprie degli esseri viventi e discriminanti lo stato di malattia o salute.

Per Tomasetti l’equilibrio dipende dalle energie che il corpo assume dall’esterno e che spontaneamente è in grado di prelevare, e di conseguenza emette verso l’esterno delle radiazioni derivanti dall’equilibrato funzionamento.

La malattia è sempre in relazione con l’ambiente, così anche i familiari ne subiscono le influenze.

Nell’ipotesi tomasettiana si rintracciano numerose corrispondenze con la pranoterapia e il biomagnetismo, difatti si afferma che pur essendo la mente il luogo d’elezione dell’individuo, è tuttavia nelle mani che tutta la percezione e la sensibilità si manifestano.

Ed è proprio su quest’azione riflessa nelle mani che il Tomasetti basava la sua nuova metodica d’intervento terapeutico, in quelli che vennero chiamati “imovimenti spontanei tomasettiani”; i quali si realizzavano in maniera spontanea senza che l’operatore governasse le proprie mani.

Le mani seguono, per riflessi automatici, dei movimenti quali rotazioni, spostamenti trasversali, longitudinali, percussioni, fin quando la seduta si conclude; anche la durata avviene senza alcun tempo prefissato, e tende a concludersi quando lo stato di equilibrio si è ripristinato.

Al trattamento del metodo Tomasetti, si possono sottoporre anche gli animali e le piante.

I movimenti spontanei avvengono inconsciamente e proprio perchè non attingono all’inconscio, venivano reputati intelligenti, sapienti e saggi. In tal guisa l’operatore diviene un sensitivo che opera su di un piano metabiologico, tant’è vero che durante i “movimenti spontanei” vengono avvertite sensazioni in grado di valutare la gravità dello squilibrio, il tipo di alterazione in quella che veniva considerata la diagnosi, interpretata però secondo il significato della parola: conoscenza attraverso.

Enrico Tomasetti morì ottantenne nel 1957, considerato uno scienziato, guaritore e sensitivo; lasciò ai suoi discepoli il compito di continuare quel tipo di ricerca, e ancora oggi sono presenti nell’area torinese alcuni cultori del suo metodo.

 

tratto da “Enciclopedia delle Discipline Bio-naturali”,
Valerio Sanfo, ed A.E.ME.TRA.