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Tecnica yogica messa a punto da Emy Blesio[1], insegnante di yoga a Milano.

Il termine Varutha Kriya deriva dall’indiano e significa “tecnica di protezione”, che permette di identificare gli aspetti negativi della vita e superarli, attuando nel contempo un positivo e duraturo cambiamento.

Con tale tecnica il praticante riesce a gestirsi gli stati di nervosismo e di eccessivo stress; questi vengono sostituiti con la calma e il benessere.

In sostanza può considerarsi quale una pratica di esercizi di rilassamento di origine indiana.

Obiettivo primario del Varutha Kriya è quello di bilanciare le polarità, positiva e negativa, per indurre un ottimale stato di equilibrio psico-fisico. La consapevolezza acquisita permette di affrontare al meglio anche i momenti più difficili della vita, ricostituendo le energie vitali.

Perciò, tale tecnica risulta di valido ausilio per coloro che soffrono d’ansia, nervosismo ed eccessiva impulsività; essa ricorre a numerose metodologie quali: la meditazione, esercizi respiratori, analisi della calligrafia e del disegno, ricorso alla musica e ai suoni, agli aromi ecc., in un approccio di indirizzo olistico.

Il ricorso all’analisi della scrittura e del disegno, così come l’interpretazione dei sogni, premette all’insegnante di valutare le componenti caratteriali del soggetto; mentre il ricorso ad esercizi di regressione, attuati anche ricorrendo all’utilizzo di musiche e suoni, permettono di far affiorare le problematiche individuali.

Seguono una serie di esercizi nei quali il ricorso alla visualizzazione, al rilassamento, a tecniche respiratorie ecc. permettono di realizzare lo stato di consolidamento e protezione, quali obiettivi prioritari della tecnica.

Gli incontri di Varutha Kriya si svolgono in gruppi di 10-12 praticanti.
  

[1] Emy Blesio è nata a Brescia nel 1947, opera nella sua associazione SURYANAGARA, via Teramo 5 a Milano

 

tratto da “Enciclopedia delle Discipline Bio-naturali”,
Valerio Sanfo, ed A.E.ME.TRA.