Negli ultimi 50 anni i metodi orientali di cure tradizionali hanno trovato larga diffusione in occidente. L’agopuntura, la moxibustione, l’erboristeria e l’uso del cibo a scopo terapeutico, sono oggi accettati ed ampiamente utilizzati negli Stati Uniti e in Europa. Tra questi lo Shiatsu si è rivelato come uno degli interventi sull’uomo tra i più semplici, diretto ma allo stesso tempo efficace.

Nasce in Giappone agli inizi del 1900 con la chiara intenzione di fondere le nuove acquisizioni in campo anatomico e fisiologico della medicina occidentale, con gli antichi metodi terapeutici tradizionali, sviluppatisi nei secoli in Cina. Dal 1964 è riconosciuto ufficialmente dal governo giapponese. 

Il Ki

Lo Shiatsu agisce su una sottile energia elettromagnetica del corpo, indicata come Ki dai giapponesi e Chi dai cinesi. Il Ki è considerato l’essenza vitale che nutre e alimenta il nostro corpo, visto come un insieme non divisibile in parti.

L’energia raggiunge tutti gli organi e le aree dell’uomo attraverso un sistema di canali, conosciuti con il nome di meridiani. Lungo questi canali vi sono zone con elevata carica elettromagnetica che corrispondono ai punti di pressione, indicati come tsubo; la stimolazione dei punti e dei meridiani garantisce il fluire armonico dell’energia.

Se il Ki si blocca determina uno stato di disequilibrio che a lungo andare può portare alla malattia. La conservazione del Ki e la sua omogenea distribuzione sono le condizioni indispensabili per la salute, e quindi gli sforzi degli operatori sono indirizzati a questo scopo.

Alcuni tra coloro che per primi utilizzarono lo Shiatsu, svilupparono stili personali, e alcuni tra costoro, tra cui Tokuijiro Namikoshi e Shizuto Masunaga, fondarono delle scuole che contribuirono a diffondere questo tipo di disciplina; oggi esistono alcuni stili di Shiatsu ma tutti, nonostante le differenze, fanno riferimento alla medicina tradizionale cinese.

La tecnica dello shiatsu

La traduzione letterale del termine Shiatsu è pressione con le dita; la pressione è uno dei principi base di questa disciplina e la sua corretta applicazione consente di far fluire il Ki.

Oltre che con le mani, può essere esercitata anche con altre parti del corpo come ginocchia, piedi e gomiti.

La scelta di una di esse è legata a molte variabili, come ad esempio la struttura dell’operatore e del ricevente, lo stato di salute, l’età, l’area da trattare e naturalmente la preferenza personale.

Una seconda caratteristica specifica dello Shiatsu, che lo differenzia da altre pratiche manipolative, è la possibilità di diagnosticare il disequilibrio e di conseguenza stabilire a priori una strategia di intervento che non è mai la stessa.

La diagnosi nello Shiatsu

La diagnosi prevede quattro momenti fondamentali:

  • Bo-shin       diagnosi visiva

  • Mon-shin     diagnosi con domande

  • Bun-shin      diagnosi con i sensi

  • Setsu-shin    diagnosi col tatto

Un valido operatore è in grado di cogliere, attraverso questa sequenza, gli squilibri, e di intervenire in modo appropriato.

Nel corso della seduta il paziente è sdraiato a terra su un tappeto morbido; questa condizione consente all’operatore di portare meglio la pressione e al ricevente di raggiungere più facilmente uno stato di rilassamento. Nel caso di traumi, di handicap o di persone anziane, è anche possibile operare con il paziente seduto.

Indicazioni e controindicazioni dello Shiatsu

Lo Shiatsu è indicato per la cura dei disturbi più comuni, ma non bisogna avere necessariamente dei problemi per sottoporsi ad una seduta; un intervento preventivo è il modo migliore per mantenere il corpo in buona salute.

Solo in alcune condizioni particolari lo Shiatsu è sconsigliato: nel caso di febbre alta, di malattie infettive, di condizioni cardiache gravi e di cancro.

Nei soggetti sottoposti ad intensa terapia farmacologica e negli alcolisti gli interventi devono essere blandi.

In Italia questa disciplina non è ancora riconosciuta ufficialmente ma è largamente diffusa. Le molte scuole professionali distribuite sul territorio nazionale fanno capo ad alcune federazioni sorte con lo scopo di diffondere e sviluppare questa forma di intervento sul corpo, ma anche con il preciso intento di stabilire dei criteri comuni.

 

tratto da “Enciclopedia delle Discipline Bio-naturali”,
Valerio Sanfo, ed A.E.ME.TRA.

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