L’ applicazione della medicina tradizionale cinese risale almeno a 2000 anni fa, ma le sue tracce documentate risalgono all’opera il “Nei Ching” o classico della medicina interna, scritto dall’imperatore Huang-Ti (2698-2598 a.C.). E’ così presumibile che le origini risalgano a 4000 anni fa o ancor più per alcuni ricercatori.

In seguito alla legge promulgata dall’imperatore Huang-Ti, si iniziò a studiare dove scorresse l’energia vitale nel corpo umano, individuando dei canali, e, sulla base della filosofia taoista, si scoprì che la forza vitale chiamata Qi era la stessa per tutto l’universo.

Il classico Ling Tch’Ou la definisce “astratta ed impalpabile” e precisa ancora: “l’essere vivente non deve essere inteso come una materia animata d’energia, ma è l’energia che ha orientato la materia verso il fenomeno vitale”. Tchang Tsai cita: “Ogni nascita è un condensarsi ed ogni morte un disperdersi della materia”. Chao Yong scrive che “la genesi e la morte sono delle pure mutazioni di energia vitale”.

Da quanto sopra si riesce a comprendere bene con quanta precisione la filosofia cinese abbia accostato l’uomo all’universo ed ai suoi moti.  

Le origini

Con questi convincimenti si iniziò allora una vera e propria esplorazione del corpo umano in tutte le sue funzioni. Poiché non era ammesso, per motivi religiosi, effettuare l’autopsia sui cadaveri, i quali dovevano presentarsi ai loro avi con la stessa presenza che avevano al momento del trapasso e non potendo superare questo ostacolo, gli addetti a questi studi iniziarono a studiare attentamente i suppliziati.

Le condanne gravi erano comminate sotto forma di supplizio più o meno prolungato a seconda della colpa. Ed ecco che le teorie del funzionamento degli organi poterono essere controllate e studiate dal vivo: sangue, muscoli, ossa, midollo, secrezioni, funzioni vitali.

Poiché i medici per legge avevano l’obbligo di tenere in vita il più possibile il soggetto, ma contemporaneamente avevano l’obbligo di far sospendere il supplizio non appena il condannato spirava, risulta evidente il grandissimo numero di osservazioni che riuscirono a fare.

A questo punto, malgrado in queste osservazioni scrupolose furono commesse molte inesattezze per ciò che concerneva la completezza delle descrizioni degli organi presi singolarmente, furono però descritte con precisione ed anche con meravigliose preveggenze le funzioni alle quali questi organi erano preposti. Fu esaminata la frontiera fra l’interno e l’esterno, cioè la pelle; furono ricercati su di essa i punti più validi per i diversi interventi; furono stabilite le azioni di rinforzo o di drenaggio dell’energia nei vari meridiani al fine di ottenere in quei determinati organi una azione equilibratrice.

Il corpo umano

Questi punti, in numero di 365, furono divisi in 12 gruppi a sottolineare anche in questo l’unione dell’uomo con le stagioni e il cielo universale.

Si considerò la possibilità che durante la giornata di 24 ore si verificassero nell’organismo tutte le situazioni di un intero anno; si poté così ipotizzare la possibilità di un ciclo continuo del passaggio di energia da un organo all’altro; provando ad alterare questa energia ad ore determinate prima della entrata negli organi si poté stabilire in quale misura l’organo stesso venisse influenzato. Nella antica fisiologia tradizionale cinese si afferma l’esistenza di un sistema nervoso che non è quello che noi conosciamo. E non è neppure il sistema neurovegetativo che noi conosciamo, nelle sue due espressioni anatomiche e funzionali vago e simpatico. Secondo la dottrina dell’agopuntura esiste nel corpo umano una rete con vie di conduzione di un’energia, vie che percorrono il corpo in superficie - nella pelle a vario livello - e poi in profondità, andando a regolare le funzioni degli organi.

L’energia percorre queste vie in un solo senso e la circolazione di questa energia è a circuito chiuso. E’ lungo queste vie, che nell’assieme costituiscono una rete superficiale e profonda, che la medicina orientale cinese ha utilizzato quale principale punto di riferimento della metodica terapeutica e agopunturistica.

Si stabilisce, così, una rete di canali o meridiani energetici attraverso i quali scorre l’energia.

I meridiani nel loro percorso seguono tracciati molto sinuosi ed irregolari attraverso le masse muscolari ed attraverso le masse carnose, lungo le ossa, sulle apofisi spinose della colonna vertebrale, sotto il cuoio capelluto, ecc..

Lungo tali percorsi, più volte, questi meridiani affiorano in zone più o meno profonde che si distinguono quasi sempre per depressioni naturali facilmente riscontrabili a livello cutaneo con la semplice palpazione del dito; altre volte sono segni specifici, sporgenze ossee oppure fratture, articolazioni, spazi intercostali, ecc.. Tutte queste zone sono comunemente definite punti o repère. Il corpo umano è perciò rappresentato come un territorio che viene rifornito di energia attraverso i meridiani, così come un paese lo è dall’acqua dei fiumi che lo percorrono. Ai meridiani principali affluiscono varie diramazioni minori, dette meridiani secondari, così come i fiumi in natura vengono alimentati da ruscelli e da torrenti.

Il sistema dei canali è composto da dodici canali principali, da otto canali extra e da 15 collaterali.

I canali (o percorsi dell’energia) si distinguono in meridiani yin e meridiani yang. I 12 principali corrispondono ad altrettanti organi e viscere.

I meridiani yin

I meridiani yin sono 6 in tutto; 3 percorrono la faccia interna del braccio, hanno origine nel torace e terminano alle estremità delle dita. Essi sono:

- il meridiano dei polmoni (P)
- il meridiano del pericardio o maestro del cuore (MC)
- il meridiano del cuore (C)

Altri 3 meridiani percorrono la faccia interna della gamba dopo aver avuto origine nelle dita e terminano nel torace. Essi sono:

- il meridiano del fegato (F)
- il meridiano della milza-pancreas (RP)
- il meridiano dei reni (R)

I meridiani yang

I meridiani yang sono anch’essi in numero di 6; 3 percorrono la parte esterna del braccio dopo aver tratto origine dalle estremità delle dita e terminano nel viso. Essi sono:

- il meridiano del grosso intestino (GI)
- il meridiano dei tre fuochi (TR)
- il meridiano del piccolo intestino (IG)

Gli altri 3 percorrono la parte esterna della gamba dopo essere iniziati nella faccia, e terminano alle estremità delle dita. Essi sono:

- il meridiano dello stomaco (E)
- il meridiano della vescica biliare (VB)
- il meridiano della vescica (V)

Principî di funzionamento

“I dodici tratti principali o regolari (cheng ching) del corpo decorrono lungo l’asse cranio-caudale, originando o terminando in corrispondenza di una estremità. Essi sono collegati fra loro da lunghi canali trasversali (ching pieh) disposti in modo da congiungere i diversi ching, come un canale derivato fra due fiumi che pure scorrano in due direzioni opposte. I punti di origine di questi canali trasversali vengono denominati pieh. Fatto ancor più importante, ciascuno dei tratti regolari si connette con uno dei dodici organi viscerali: i sei organi cavi (fu), che sono Yang e pertanto più esterni (wai), e i sei organi pieni (tsang), che sono Yin e pertanto più interni (nei). Uno degli aspetti basilari del sistema è che ciascuno dei dodici cheng ching non soltanto è proprio (shu) di quell’organo interno che gli conferisce il nome e con il quale è connesso, ma contrae pure un rapporto di diretta associazione (lo) e collegamento con l’organo interno che appartiene al tratto successivo della serie. Ogni tratto Yin è connesso principalmente con un viscere Yin (tsang), ma secondariamente anche con un viscere Yang (fu).” (Needham, 1984, p.27).

Meridiani curiosi

Negli otto meridiani curiosi circola l’energia ancestrale, cioè quella dotazione di energia con la quale veniamo al mondo. L’esaurimento di questo quantum di energia si tradisce con l’invecchiamento e la morte, quando questa segue un processo fisiologico e non interviene per malattia o per cause accidentali.

Come il corso dei fiumi può essere regolato da un sistema di chiuse, analogamente influendo su determinati punti con l’infissione degli aghi, si blocca o si sblocca il deflusso dell’energia vitale. Quando insorge una malattia sono questi fiumi di vita che vengono interessati. Se il fiume cade in secca, cioè la circolazione e l’alimentazione di Ch’i tende a scarseggiare, oppure il corso del fiume si blocca durante una piena al punto da straripare e allagare il territorio, al di sopra del blocco si ha gonfiore e congestione per anormale accumulo di Ch’i nei tessuti, mentre se al di sotto l’energia scarseggia e diventa insufficiente per le normali funzioni allora intervengono processi di atrofia. Nella pratica dell’agopuntura l’inserzione degli aghi in certi punti precisi, sia dei meridiani principali che secondari, provoca la rimozione del blocco sia direttamente in loco, sia indirettamente a distanza.

Gli otto meridiani curiosi o extra o straordinari, sono:

- vaso della Concezione (yin)
- vaso Governatore (yang)
- vaso Crocicchio o strategico (yin)
- vaso Cintura (yang)
- vaso Acceleratore (yin)
- vaso Acceleratore (yang)
- vaso Legame (yin)
- vaso Legame (yang)

Collaterali

Per quanto riguarda i collaterali, ci sono i collaterali maggiori e i sotto-collaterali. Essi rendono possibile il collegamento fra un canale e l’altro.

Essi sono in numero di 12 come i principali, e si collegano ai meridiani principali della zona della testa. La loro particolarità consiste nel legarsi a due a due formando delle coppie secondo il modulo yin-yang.

Si hanno così 6 coppie:

1a coppia: Reni-Vescica
2a coppia: Fegato-Vescica Biliare
3a coppia: Milza Pancreas-Stomaco
4acoppia: Cuore-Piccolo Intestino
5a coppia: Pericardio-Tre Metabolismi
6a coppia: Polmoni-Grosso Intestino

 

tratto da “Enciclopedia delle Discipline Bio-naturali”,
Valerio Sanfo, ed A.E.ME.TRA.

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