La filmterapia ricorre alle emozioni che, durante la visione di un film, si manifestano nello spettatore.

Viene anche chiamata “Cinema terapia” o “Movie therapy” o “videoterapia”. L’idea di ricorrere alla visione dei film nell’ambito terapeutico, sembra sia di due psicologi americani, Jan e John Hesley.

Il film si può visionare da soli, in modo tale da poter esprimere senza imbarazzo le proprie emozioni, delle quali si racconterà allo psicoterapeuta; in altri casi si guarda il film con il proprio partner.

Visionare una pellicola provoca intense sensazioni con spiccate variazioni, anche biochimiche, dell’organismo. Così come curano, alcuni film possono aggravare alcuni squilibri mentali, si tratta ovviamente di essere consigliato da uno psicoterapeuta che elencherà quali sono le pellicole adatte al superamento del proprio problema. Alcuni film, magistralmente guidati da una buona regia, valgono più di una seduta psicoterapeutica.

Per il loro contenuto vi sono film indicati a chi ha poca fiducia in sé, altri a migliorare i rapporti sociali, a vivere meglio in coppia, ecc.

A volte il film si guarda in gruppo per poi discuterne in una specie di cineforum.

La cinematerapia può essere utilizzata nell’ambito psicoterapico, a partire dal semplice consigliare al paziente la visione di un particolare film, allo svolgimento di sedute terapeutiche articolate nelle quali si attivano modalità indirizzate agli specifici trattamenti.

Ad esempio, il terapeuta sceglie un film nel quale il paziente deve immedesimarsi nell’attore con il ruolo principale, oppure si domanda quale scena è stata maggiormente coinvolgente e perchè. Altre volte si fanno ricercare i collegamenti tra la vita dell’assistito e la storia filmica.

In certi casi non è il film intero ad essere visionato, ma solo alcuni spezzoni, magari anche ripetutamente, proprio perchè scelti in relazione alle necessità insite nella terapia.

Ricordiamo l’importanza della colonna sonora, che indirettamente si collega con la musicoterapia. Senza dubbio il cinema offre molteplici spunti per applicare percorsi terapeutici, anche il coinvolgimento onirico delle scene del film sognate nelle successive notti, può essere motivo di analisi e ricerca.

 

 tratto da “Enciclopedia delle Discipline Bio-naturali”,
Valerio Sanfo, ed A.E.ME.TRA.

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