La parola “cupro” vuol dire rame, quindi per cuproterapia si intende la cura con il rame.

In realtà ormai con questo nome ci si riferisce all’uso dei braccialetti di rame, che pare venissero utilizzati già 6000 anni prima di Cristo, e tra chi li consigliava per migliorare lo stato di salute, rintracciamo Aristotele, Galeno, Ippocrate e Avicenna.

Il loro funzionamento si basa sulla metalloterapia e il vero eponimo viene rintracciato in Paracelso.

I braccialetti di rame utilizzano tre livelli:

  1. livello biochimico, attraverso l’assorbimento di rame tramite la pelle per via osmotica.

  2. livello elettromagnetico, quale circuito di risonanza.

  3. livello bioelettrico, regolando le microcorrenti dell’organismo.


Si calcola che al mondo vi siano almeno trecento milioni di persone che lo portano al polso. Sembra che l’assorbimento del rame, quantificato in 14 milligrammi al mese, sia dovuto all’ossidazione del metallo che lo trasforma in ossido di rame.

Indicazioni

I disturbi verso i quali dà i migliori risultati, sono quelli a carico dell’apparato osteoarticolare, quindi dolori articolari e reumatismi. Una convalida della validità dell’uso dei braccialetti di rame, è giunta dalla scoperta che in una vasta regione del Congo con clima caldo-umido, la popolazione femminile indossava abitualmente dei braccialetti di rame, mentre i maschi no, ebbene nessuna donna accusava patologie reumatiche, mentre i maschi ne erano affitti.

Ricordiamo che la carenza di rame comporta: vecchiaia precoce, osteoporosi, anemia, canizie precoce, disturbi cardiovascolari. Il rame è necessario per assimilare la vitamina C, gli alimenti ricchi di tale metallo sono: broccoli, noci, piselli secchi, uva passa, arachidi.

Meccanismi di azione

Il braccialetto di rame deve essere nudo, ovvero non ricoperto da qualsiasi protezione, solo in questo caso si può parlare di beneficio dell’oligoelemento rame.

Quando, invece, il bracciale si presenta ricoperto di sostanze isolanti, l’azione salutare viene imputata al principio dei circuiti oscillanti, dei quali parla Lakhovsky. In questo caso il principio di funzionamento si sposta nell’ambito bioenergetico dei cosiddetti “circuiti di risonanza”, quali attrattori di energie cosmiche.

Se invece ci si riferisce al principio della “metalloterapia galvanica” si parte dal presupposto che indossando contemporaneamente due braccialetti di diverso metallo ai polsi, si genera una debolissima corrente che agirebbe terapeuticamente.

 

tratto da “Enciclopedia delle Discipline Bio-naturali”,
Valerio Sanfo, ed A.E.ME.TRA.

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