Tale medicina si è sviluppata all’interno della Scuola Medica Salernitana. Il suo aspetto peculiare è quello di aver unito le conoscenze mediche orientali con quelle occidentali. Alcuni studiosi ne attribuiscono lo sviluppo a Costantino l’Africano.

La Scuola Medica Salernitana viene considerata la più antica istituzione medica dell’Europa occidentale, ed i primi documenti risalgono all’inizio del IX secolo; tenendo conto che un tempo l’arte sanitaria veniva tramandata oralmente dai medici che la praticavano.

Altamente dotta, tale scuola si prodigò nella traduzione in latino degli antichi testi arabi e greci.

La storia

La città di Salerno, nella quale la pratica medica si sviluppò, divenne un importante luogo di studio e di cura, per i suoi famosi medici. Tale primato fu dovuto anche alla strategica posizione, che la poneva al centro del Mediterraneo, quale punto nodale del traffico commerciale con l’Oriente e l’Africa.

Per tracciarne meglio la storia, si può suddividerla in tre periodi:

  1. dalle origini all’arrivo, verso l’anno 1000, del monaco cartaginese Costantino l’Africano;
  2. dall’XI al XIII sec., nel quale si sviluppa e diviene famosa, considerato quale suo momento aureo;
  3. dalla prima metà del XIII secolo in poi, nel quale avviene la decadenza; fu soppressa da Gioacchino Murat il 25 gennaio 1812.

L’unicità e la supremazia della Scuola Medica Salernitana è avvalorata dal documento pubblicato nel 1231 a Melfi (Le costituzioni di Melfi), nel quale Federico II (1194-1250) la considerava l’unica del Regno ad essere abilitata nella formazione professionale; tra l’altro Federico II di Svevia fu promotore della cultura e delle arti; egli stesso studioso di scienze e di filosofia, nel 1224 fondò l’Università di Napoli.

La sua posizione cosmopolita permise l’afflusso di grandi pensatori, artisti e scienziati, confluenti dalle culture latine, greche e arabe, ed è in questosincretismo che poté nascere la medicina salernitana.

Il pensiero didattico era alquanto severo e prevedeva lo studio della logica per tre anni, seguito dallo studio dei classici di medicina greca e da esercitazioni pratiche di anatomia, per la durata di altri cinque anni.

Al superamento di un esame si poteva esercitare l’arte medica, purché per un anno si svolgesse un tirocinio presso un medico anziano.

Il pensiero olistico

La Medicina Salernitana si presenta complessa ed esaustiva (olistica); si occupava di;

  • profilassi
  • alimentazione
  • attività fisica
  • luoghi climatici, ecc.

Un significativo motto di tale medicina recitava: “In mancanza di dottori e medicine, questi saranno i tuoi rimedi: la mente serena, il riposo e una dieta moderata”.

Lo scopo principale era quello di mantenere in salute l’individuo e renderlo longevo, come in quello che era il Regimen Sanitatis Salernitarium, un trattato igienico profilattico a carattere divulgativo, nel quale venivano descritte le norme da seguire per vivere in salute; in questa opera, redatta da Arnoldo di Villanova nel 1200, venivano riportati circa 3500 consigli medici per mantenersi in salute.

In particolare, venivano utilizzate a scopo terapeutico le piante medicinali, tanto da segnare nella storia della fitoterapia un importante punto di riferimento, che interessa tutt’oggi i medici fitoterapeuti.

Nella Scuola Salernitana i medici erano grandi conoscitori del regno vegetale, grazie a studi approfonditi che portarono alla classificazione delle erbe secondo le proprietà curative.

Tale scuola si presentava ai più alti livelli per quanto concerne la farmacognosia e farmacologia erboristica; un’opera fondamentale è stata quella attribuita al salernitano Matteo Plateario, dal titolo “Circa istans”, considerata il modello delle future enciclopedie mediche.

Così scriveva al Re d’Inghilterra la Scuola Salernitana: “Se vuoi vivere sano ed evitare i malanni, scaccia le preoccupazioni, perché solo il pazzo si lascia prendere dall’ira: vacci piano col vino e col mangiare, e dopo aver pranzato fai una passeggiata, evitando il sonnellino pomeridiano; non trattenere l’urina e non strizzare l’ano. Osservando scrupolosamente queste regole vivrai a lungo”.

Ricordiamo che in tale scuola veniva perseguito il concetto della dottrina tetraumorale di Ippocrate, così ad esempio leggiamo quanto veniva riportato in relazione ai colori: “I colori spia del temperamento umano sono: il bianco per il flemmatico, il rossastro per il sanguigno, il nero e il giallastro per il bilioso”.

Nella Scuola Salernitana confluiva la medicina araba di Avicenna, con il conosciuto “Canone di medicina”, quale sintesi della medicina ippocratica.

 

tratto da “Enciclopedia delle Discipline Bio-naturali”,
Valerio Sanfo, ed A.E.ME.TRA.

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